Chiara Grace Di Vito

Classe 1993. All’anagrafe Chiara, si firma con il nome di battesimo Chiara Grace in onore della nonna paterna, con la quale condivide la passione per l’opera. Lucchese di nascita, milanese di adozione nel 2012 si trasferisce a Milano per studiare “Economia e gestione dei beni culturali e dello spettacolo” in Cattolica. Attualmente lavora come ufficio stampa freelance in ambito culturale. Nel tempo libero cucina per amici e parenti, un posto a tavola non manca mai per nessuno!

Gran finale Capannori Underground Festival

– di Chiara Di Vito –   Gran finale per il Capannori Underground Festival che – lo scorso 18 febbraio al Polo Culturale Artemisia di Capannori – ha chiuso questa edizione con un incontro davvero speciale. Protagonista della serata è stato Andy dei Bluvertigo, intervistato dal direttore artistico del Festival, Gianmarco Caselli, e dal noto conduttore di Videomusic, Rick Hutton. Una conversazione che ha rapito il pubblico, unendo aneddoti, risate e riflessioni sulla carriera e la vita di uno degli artisti più iconici degli anni ’90. L’incontro è stato preceduto dai saluti istituzionali di Claudia Berti, assessora alla cultura del Comune di Capannori e da un intervento dell’artista Enrica Giannasi, presentata da Chiara Venturini, che ha condiviso il suo approccio creativo nella realizzazione delle locandine per le ultime edizioni del festival, nonché per il CRP Collettivo Rivoluzionario Protosonico. Le sue opere, sempre originali e ricche di significato, hanno aggiunto una dimensione visiva unica all’atmosfera del Festival, creando un legame forte tra arte e musica.   Quando Andy è entrato in scena, l’entusiasmo della platea è stato palpabile. Era evidente che per molti, essere così vicini a uno dei propri idoli musicali fosse un momento da non dimenticare. La serata è volata via in un attimo, tra risate e chiacchiere sui mitici anni ’90, un periodo che ha segnato la vita di molti presenti. Eppure, non sono mancati momenti di grande intensità emotiva, come quando Andy ha parlato, con grande sincerità, del suo rapporto complicato con il padre. È stato un momento toccante, che ha reso la serata ancora più speciale, evidenziando la profonda umanità di questo artista.   Al termine dell’intervista, Erika Citti ha consegnato ad Andy il prestigioso Premio Capannori Underground Festival, un riconoscimento che celebra la sua carriera e il suo contributo alla musica.     Ma la serata non si è conclusa con la premiazione: Andy ha voluto regalare al pubblico un’esperienza unica, suonando dal vivo alcuni dei suoi brani preferiti, da Battiato a Bowie, confermando ancora una volta la sua versatilità e passione per la musica. Il gran finale ha superato ogni aspettativa: un’esibizione esplosiva che ha visto Andy e Rick Hutton unirsi al CRP Collettivo Rivoluzionario Protosonico per una performance inedita di uno dei nuovi pezzi che saranno presenti nel nuovo album del gruppo presto in uscita.     Insieme, hanno suonato un brano che mescolava tribalismo e psichedelia, con Andy che alternava elettronica e sax, Hutton e Andrea Ciolino alle chitarre elettriche, Gianmarco Caselli alle percussioni e Chiara Venturini alle tastiere. Il risultato è stato un mix di sonorità avvolgenti e sperimentali che ha coinvolto il pubblico in un viaggio musicale indimenticabile. La serata si è conclusa con un’esplosione di energia, un segno indelebile del successo di questa edizione del Festival.     Un bilancio positivo per il Capannori Underground Festival, che anche quest’anno ha saputo coniugare musica, arte e cultura, creando un’atmosfera unica e coinvolgente. Il Festival non è solo una rassegna di spettacoli, ma un luogo dove la musica e l’arte si incontrano e si arricchiscono reciprocamente, offrendo al pubblico un’esperienza che va oltre il semplice intrattenimento.       Il Capannori Underground Festival – Lucca Underground Festival è organizzato da V.A.G.A. (Visioni Atipiche Giovani Artisti) con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e del Comune di Capannori in collaborazione con ARCI Lucca e Versilia, Museo Athena, Artemisia, Sistema Museale Territoriale della Provincia di Lucca, Anffas, Il Restauro, Effeottica Lucca e la media partnership di La Settima Base, Riserva Indie e Radio Sankara.  

Archetti Maestri al Capannori Underground Festival

– di Chiara Di Vito –   Archetti Maestri e Dome La Muerte protagonisti del terzo appuntamento del Capannori Underground Festival tenutosi lo scorso sabato 11 gennaio, eccezionalmente nella sala del Consiglio Comunale in Piazza Aldo Moro a Capannori.     Un evento di grande impatto per coloro che hanno avuto l’opportunità di parteciparvi e che conferma la grande forza attrattiva di un festival che in pochi anni è diventato un punto di incontro per artisti così diversi tra loro ma uniti dalla voglia di fare musica insieme. Il Capannori Underground Festival – grazie al prezioso lavoro del suo direttore artistico Gianmarco Caselli e di tutte le persone che collaborano al progetto – è riuscito a creare una comunità e quello spazio di libertà d’espressione di cui le nuove generazioni hanno sempre più bisogno.     Il terzo appuntamento, dicevamo, ha visto protagonista lo storico cantante degli Yo Yo Mundi Paolo Enrico Archetti Maestri – intervistato da Gianmarco Caselli, Chiara Venturini e Dome La Muerte, che al festival è ormai di casa essendo stato ospite di tutte le ultime edizioni. Ripercorrendo la storia degli Yo Yo Mundi, che proseguono tuttora la loro attività musicale con passione e tenacia, Archetti Maestri ha raccontato al numeroso pubblico presente moltissimi aneddoti con la vitalità di chi ha fatto della musica la propria esistenza. In chiusura, il cantante ha inoltre presentato Amorabilia, il suo primo lavoro da solista di cui ha eseguito alcuni brani. Archetti Maestri ha ricevuto il Premio Capannori Underground Festival per la diffusione della cultura Underground.     A seguire, il CRP Collettivo Rivoluzionario Protosonico ha accompagnato musicalmente la proiezione di Visioni Underground – la rassegna di fotografie degli attivisti del Festival – per l’occasione arricchita dalle opere dei ragazzi del Liceo Artistico “A. Passaglia” di Lucca. Opere, quelle dei ragazzi, esposte in una mostra allestita al Museo Athena di Capannori tra novembre e dicembre dello scorso anno, e che sono state protagoniste del secondo appuntamento di questa edizione del Capannori Underground Festival. Una serata ricca di sorprese quella dello scorso sabato, che è riuscita a mettere insieme diverse generazioni di artisti, uniti dalla voglia di esprimersi per costruire, insieme, uno spazio di ricerca espressiva libera dall’omologazione culturale e da pregiudizi di ogni forma.     Una voglia di collaborare, unire le forze, che si è sintetizzata nel finale quando, per accompagnare musicalmente la performance di Enzo Correnti – l’Uomo Carta, Archetti Maestri e Dome La Muerte hanno suonato insieme al CRP un brano dell’album di prossima uscita, la coinvolgente e tribale Baccante.   Il quarto e ultimo appuntamento di questa edizione del Capannori Underground Festival si terrà sabato 18 gennaio alle ore 17.15, sempre al Polo Culturale Artemisia di Capannori, e vedrà protagonisti Andy dei Bluvertigo. Ingresso libero su prenotazione fino ad esaurimento posti scrivendo una mail a associazionevaga@gmail.com.   Il Capannori Underground Festival – Lucca Underground Festival è organizzato da V.A.G.A. (Visioni Atipiche Giovani Artisti) con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e del Comune di Capannori in collaborazione con ARCI Lucca e Versilia, Museo Athena, Artemisia, Sistema Museale Territoriale della Provincia di Lucca, Anffas, Il Restauro, Effeottica Lucca e la media partnership di La Settima Base, Riserva Indie e Radio Sankara.  

La mostra Giovani Visioni Underground

– di Chiara Di Vito – Taglio del nastro per la mostra Giovani Visioni Underground, il secondo appuntamento del Capannori Underground Festival che si è tenuto sabato 30 novembre al Museo Athena di Capannori. Protagonisti gli studenti del Liceo Artistico Musicale “A. Passaglia” di Lucca.      «Coinvolgere le ragazze e i ragazzi – afferma Gianmarco Caselli, direttore artistico del Capannori Underground Festival – per noi è fondamentale. Vogliamo che i giovani sappiano che la nostra è una realtà in cui trovare possibilità di esprimersi!».     Con più di 40 opere pensate appositamente per il Festival, all’inaugurazione erano presenti i giovani artisti della classe 5B del Liceo Artistico Musicale “A. Passaglia” di Lucca: Lisa Alfani, Sara Bacci, Elena Bargellini, Giulia Biasci, Maria Virginia Bonini, Melissa Bruno, Dario Cortopassi, Chiara Cugia, Maximiliano Fierro, Erika Ghilardi, Duccio Lazzareschi, Benedetta Lo Bianco, Giulia Matteucci, Ambra Meschi, Ismael Messaoud, Amy Pandolfi, Maria Snegiana Puglia, Gaia Querchi, Alessia Rosellini, Loreline Silvi. Opere senza una linea comune se non quella dell’Underground, dell’espressione del proprio io senza mercificazione. «Per noi – affermano gli studenti coinvolti nella mostra – questa è un’occasione per esprimere la nostra arte, senza alcun vincolo o imposizione. Ogni opera è un’istantanea dell’urgenza espressiva di una generazione che si trova sempre più priva di posti dove esprimersi». In un momento storico in cui la società sembra perdersi tra guerre, pandemie globali e la costante ricerca di produttività, competizione ed efficienza è stato veramente emozionante vedere così tanti giovani impegnati nella realizzazione di una mostra artistica collettiva. Dedicare parte del proprio tempo al “bello” è uno degli strumenti che come società abbiamo a disposizione per riaffermare la centralità dell’umanità, non intesa in contrapposizione al digitale, ma come espressione della costante ricerca di se stessi nell’imprescindibile relazione con gli altri.     Dopo il taglio del nastro, è intervenuta Claudia Berti, assessora alla cultura del Comune di Capannori: «Il fatto che oggi ci troviamo circondati da così tante opere d’arte che sono espressione comunicativa dei giovani, rende questo luogo ancora più vivo. Lo spazio culturale riservato agli studenti del Passaglia all’interno del festival ‘Capannori Underground Festival’ ci offre l’opportunità di ascoltare le aspirazioni dei giovani, che non rappresentano un futuro da attendere, ma un presente da comprendere. Essi hanno colto segnali spesso sfuggiti agli adulti, mostrando una crescente volontà di ridefinire i valori della società. A livello individuale, emerge il desiderio di essere riconosciuti nella loro specificità e di apportare un valore nuovo attraverso ciò che sono, rifiutando modelli che li riducono a caselle predefinite. Questa proposta artistica dimostra come le nuove generazioni siano protagoniste di una trasformazione sociale che merita di essere ascoltata e valorizzata». A seguire l’intervento di uno degli studenti coinvolti nella mostra: «Ringraziamo la prof.ssa Boccasso e Gianmarco Caselli che, in un periodo storico che sembra privilegiare una mente omologata, ha voluto dare uno spazio a tutti quei ragazzi che si sentono un po’ “bizzarri” o che hanno qualcosa da esprimere».     In chiusura la performance musicale del CRP Collettivo Rivoluzionario Protosonico cui si sono aggiunti, per l’occasione, Elena Tonelli ed Elettra. Una performance dai ritmi trascinanti, fra il tribalismo e l’elettronica, tratto caratteristico dello sperimentalismo del gruppo: chitarre elettriche, tastiere, timpani e rullanti che fanno coesistere sonorità primitive con lancinanti squarci sul futuro.     La mostra, a ingresso libero, sarà visitabile fino al 14 dicembre nell’orario di apertura del Museo Athena di Capannori: martedì e giovedì 9-13, venerdì 13-19, sabato 10-13 e 16-19.     L’ingresso per i prossimi eventi del Capannori Underground Festival è  gratuito su prenotazione fino ad esaurimento posti scrivendo una mail a associazionevaga@gmail.com. Il Capannori Underground Festival – Luccca Underground Festival  è organizzato da V.A.G.A. (Visioni Atipiche Giovani Artisti) con il contributo  della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e del Comune di Capannori, in collaborazione con ARCI  Lucca e Versilia, Museo Athena, Artemisia, Sistema Museale Territoriale della Provincia di Lucca, Anffas, Il Restauro, Effeottica Lucca e la mediapartenrship di La Settima Base, Riserva Indie e Radio Sankara.

La Bandabardò al Capannori Underground Festival

– di Chiara Di Vito – Successo per la Bandabardò protagonista del primo appuntamento del Capannori Underground Festival 2024. L’evento si è tenuto lo scorso 10 novembre al Polo Culturale Artémisia di Tassignano (Capannori) con la presentazione del libro della Bandabardò “Se mi rilasso collasso” (Baldini + Castoldi). Presenti Finaz, Don Bachi e Nuto e lo storico tastierista dei Litfiba, Antonio Aiazzi in veste di co-conduttore della serata insieme a Gianmarco Caselli, direttore artistico del Festival.     «È sempre emozionante – afferma Caselli – vedere al nostro Festival così tante generazioni riunite dalla passione per una band e, soprattutto, per una cultura alternativa a quella proposta dal mainstream. Sono felice di vedere sullo stesso palco Antonio Aiazzi e la Bandabardò, artisti così diversi tra loro uniti da una grandissima passione per la musica».   In apertura i saluti istituzionali dell’Assessora alla Cultura del Comune di Capannori Claudia Berti che ha ribadito l’importanza di una collaborazione fra Comune e Festival, che va avanti da dieci anni.     Al termine della presentazione del libro, il gruppo ha ricevuto il Premio Capannori Underground Festival per la diffusione della cultura Underground e, a seguire, i tre componenti della Bandabardò hanno eseguito a sorpresa alcuni dei brani storici del loro repertorio.       Una serata ricca di aneddoti, curiosità e momenti esilaranti, che hanno permesso al numerosissimo pubblico – la serata era in tutto esaurito – di ripercorrere 30 anni di storia della celebre band fiorentina.  Presenti anche tanti giovani che hanno avuto l’opportunità di conoscere personalmente i musicisti e farsi autografare il libro e i dischi.     Il Capannori Underground Festival proseguirà il 30 novembre alle ore 17.15 al Museo Athena di Capannori con Giovani Visioni Underground, una mostra dei ragazzi e delle ragazze del Liceo Artistico “A. Passaglia” di Lucca che verrà aperta da una performance di CRP Collettivo Rivoluzionario Protosonico.   Due appuntamenti del Festival in programma anche per il 2025. Il primo incontro sarà l’11 gennaio alle ore 17.15 al Polo Culturale Artémisia. Presenti Paolo Archetti Maestri voce e chitarra degli Yo Yo Mundi con la partecipazione di Dome La Muerte. La serata sarà inoltre arricchita dalla proiezione fotografica di Visioni Underground, accompagnata dalla performance di CRP Collettivo Rivoluzionario Protosonico e Enzo Correnti, l’Uomo Carta. Ultimo appuntamento per il 18 gennaio – sempre alle ore 17.15 al Polo Culturale Artémisia – con Andy dei Bluvertigo e la partecipazione di Master Mixo.   Tutti gli eventi del Capannori Underground Festival sono a ingresso libero su prenotazione fino ad esaurimento posti. È possibile prenotarsi scrivendo una mail a associazionevaga@gmail.com.    

Spazio G43: la galleria alternativa di Prato, festeggia i suoi quattro anni con CRP Collettivo Rivoluzionario Protosonico

Lo SPAZIO G43, la più piccola galleria alternativa di Prato compie quattro anni e ha voluto festeggiarli sabato 3 febbraio con la musica dal vivo del gruppo industrial punk CRP Collettivo Rivoluzionario Protosonico che per la prima volta si è esibito con la nuova formazione.   Lo Spazio G43 è una galleria alternativa con una particolarità: nata durante il periodo pandemico, è piccolissima, misura solo 210 x 180 cm. La G43 è stata concepita da Enzo Correnti – noto artisticamente come Uomo Carta – in un disimpegno del proprio appartamento, ed è diventata in poco tempo un punto di riferimento per gli artisti alternativi.   Enzo Correnti è un artista performer, poeta visivo, mail artista, collagista, ideatore e curatore di “Esserci senza esserci” e molto altro ancora, e ha partecipato alle due ultime edizioni del Lucca Capannori Underground Festival.   Tornando allo Spazio G43, in questo “disimpegno” collocato tra le camere e il bagno, ci sono 5 porte e un frigo in disuso che diventano parte attiva della mini-galleria.   Può sembrare incredibile viste le sue piccole dimensioni, ma la galleria in questi anni è stata molto attiva: «Nei quattro anni di vita dello Spazio G43 − spiega Correnti − sono state ospitate quattro mostre personali, quattro collettive, letture di poesie, danza butoh, video-art, video performance, performance, ascolto di musica da vinili rari e musica dal vivo. Con questa mostra raccontiamo quattro anni di intenso lavoro di partecipazione, di sperimentazione, di incontri avvenuti allo Spazio G43: _guroga, artista venezuelana, ha realizzato tutte le locandine degli eventi esposte».   L’esibizione del CRP Collettivo Rivoluzionario Protosonico con la nuova formazione   Sorprese anche da parte dell’ospite d’onore, il gruppo industrial punk  di Capannori, CRP Collettivo Rivoluzionario Protosonico che ha aperto il live con un brano inedito e che si è esibito per la prima volta con la nuova formazione. Lo scorso dicembre, infatti, Chiara Venturini è stata annunciata sui social del CRP come nuova componente del gruppo: «Non vedevo l’ora di esibirmi come membro effettivo dei CRP, e averlo fatto per la prima volta in un contesto così particolare è stato ancor più siginficativo». «Lo Spazio G43 è una piccola grande realtà − affermano i CRP − capace di attrarre e coinvolgere numerosi artisti della scena culturale alternativa. Sono situazioni che ti aspetteresti di trovare a Berlino, e non in città italiane».     Spazio G43 polo di attrazione di artisti alternativi       Presenti al festeggiamento dei quattro anni della G43 numerosi artisti della scena culturale alternativa: Murat Onol che ha curato l’allestimento, Ina Ripari, Mattia Crisci e Lauraballa che operano a Prato, Ubaldo Molesti dell’area fiorentina e Maya Lopez Muro molto attiva nel mondo della mail art, Claudio Balducci fondatore e caporedattore di SCHEDA Metropolitana di Prato e infine l’esperto d’arte Contemporanea Piero Cantini che è stato anche l’allestitore delle mostre al Centro Pecci di Prato per una ventina di anni. Ha partecipato anche l’assessore alla cultura del Comune di Prato, Simone Mangani.