– di Chiara Grace Di Vito –
Con l’arrivo della bella stagione, tornano le giornate FAI di primavera: il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico italiano per raccontare l’Italia meno nota, fatta di luoghi solitamente inaccessibili, dalle grandi città ai borghi, dai monumenti a luoghi curiosi e inediti, che raccontano la millenaria, ricchissima e multiforme cultura del nostro Paese. Per l’occasione, nei giorni di sabato 23 e domenica 24 marzo 2024, saranno visitabili ben 750 luoghi in 400 città italiane, grazie a migliaia di delegati e volontari del FAI e agli Apprendisti Ciceroni, giovani studenti appositamente formati per raccontare le meraviglie del loro territorio.
Le giornate FAI di Primavera nascono nel 1992 con lo scopo di «raccontare il patrimonio culturale per educare la collettività a proteggerlo e a prendersene cura», così il Presidente FAI Marco Magnifico che – nella conferenza stampa che si è tenuta lo scorso 12 marzo nella Sede Rai di viale Mazzini a Roma – ha aggiunto: «Raccontare per farsi capire, grazie ad una narrazione semplice e spontanea che parli a chi ascolta con un linguaggio di tutti i giorni». Uno stile che accomuna il FAI alla RAI, un’istituzione che «in 70 anni ha unito culturalmente un paese che caduta dell’Impero romano era stato disunito. È per noi un onore presentare le nostre giornate nella casa di coloro che rendono il racconto culturale anche un divertimento».
Un racconto unico e originale dei beni culturali italiani, dunque, che riporta al centro il «ruolo della fisicità nell’apprendimento», prosegue Magnifico nel suo intervento. In un tempo in cui «la tecnologia catapulta le nostre sensazioni in un mondo virtuale creando un effetto estraniante, proporre fisicità, contatto con le persone e con i profumi, arricchisce il racconto rendendolo umano».
Un racconto corale e concreto che si fonda sulla partecipazione di centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati che in numero sempre maggiore vi collaborano grazie a una vasta e capillare rete territoriale con un unico obiettivo: conoscere e riconoscere il valore del patrimonio italiano per tutelarlo con il contributo di tutti, perché appartiene a tutti.
In 32 edizioni, ognuna diversa e sempre più partecipata, il FAI ha offerto l’occasione per addentrarsi in tante realtà e storie del patrimonio culturale e paesaggistico italiano sentendosi parte del suo racconto. Quest’anno, in particolare, saranno aperte le sedi RAI di Torino, Palermo e Venezia e il celebre set di Mare fuori (Quartier Generale Marina – Base navale di Napoli). E ancora le sedi dei principali Ministeri (Palazzo dell’Agricoltura a Roma) e delle Regioni (tra cui il “Pirellone” della Regione Lombardia e il complesso progettato negli anni Settanta dall’architetto giapponese Kenzo Tange, in cui si riunisce il consiglio regionale dell’Emilia-Romagna), strutture militari, università (Rettorato e Aula Magna storica della Federico II di Napoli), istituti di ricerca, palazzi privati (Palazzo Labia a Venezia), chiese (Chiesa di Nostra Signora del Carmine e Sant’Agnese a Genova, aperta nell’ambito del progetto culturale che il Comune dedica al Medioevo genovese), abbazie, siti archeologici, borghi ricchi di paesaggi meravigliosi, natura e storia (Borgo di Montecuccolo nel modenese e la passeggiata nel centro storico di Pisticci, in provincia di Matera) e molto altro.
Saranno inoltre aperti tutti i beni del FAI (tra cui Villa Necchi Campiglio a Milano).
Elenco completo dei luoghi visitabili, modalità di partecipazione e orari su www.giornatefai.it.