Lucia di Lammermoor

Milano, Teatro alla Scala

dal 13 aprile al 5 maggio 2023

Originariamente prevista per l’inaugurazione della stagione 2020/21 e rinviata a causa della Pandemia, l’attesissima nuova produzione della Lucia di Lammermoor è andata finalmente in scena al Teatro alla Scala dal 13 aprile al 5 maggio.

Lucia di Lammermoor, foto di Brescia e Amisano ©Teatro alla Scala

Il celebre dramma tragico in tre atti di Gaetano Donizetti, libretto di Salvadore Cammarano, torna a essere eseguito nella sua originaria versione napoletana del 1835, nell’edizione critica edita Ricordi, a cura di Gabriele Dotto e Roger Parker. Elemento caratteristico di questa versione è l’utilizzo della cosiddetta “armonica a bicchieri”, una cassa piena di bicchieri che produce un suono dal timbro quasi metallico, suonata facendovi scivolare sopra le dita. «È una scelta scomoda – commenta il direttore Riccardo Chailly in un’intervista sul numero di aprile della rivista della Scala – ma va recuperata senza ombra di dubbio, perché è l’unica che davvero restituisce il mondo della follia, l’instabilità nervosa e mentale; e va lasciata sola, senza alcun raddoppio: lei e la voce di Lucia, a vibrare da sole, nel vuoto».

Lucia di Lammermoor, foto di Brescia e Amisano ©Teatro alla Scala

Il nuovo allestimento firmato da Yannis Kokkos – che ne ha curato regia, scene e costumi, con le luci di Vinicio Cheli e i video di Eric Duranteau – colloca la faida tra gli Ashton e i Ravenswood nella prima metà del XX secolo, privilegiando l’aspetto drammatico a quello storico. Una scelta che mette in rilievo il carattere tragico della vicenda di Lucia che è vittima sia di interessi economici e politici sia «dell’odio ossessivo di due uomini: suo fratello Enrico e il suo innamorato Edgardo». Sin dal primo atto il mondo maschile, caratterizzato dalle armi e dalla violenza, si pone visivamente in antitesi con l’universo onirico di Lucia: enormi alberi neri irrompono su una scena spoglia, cupa e a tratti cimiteriale, in netta contrapposizione con le candide vesti della protagonista, vesti che nel terzo atto saranno indelebilmente macchiate di rosso dal sangue di Lord Arturo, da lei pugnalato in preda alla follia la prima notte di nozze.

Lucia di Lammermoor, foto di Brescia e Amisano ©Teatro alla Scala

Sul palcoscenico un cast di eccellenza. Il soprano statunitense Lisette Oropesa ha saputo interpretare con indubbia maestria e singolare presenza scenica la drammaticità di un personaggio come Lucia, offrendo al pubblico un ritratto psicologico dalle mille sfaccettature. Acclamato dal grande pubblico per i suoi ruoli belcantistici, torna alla Scala il tenore Juan Diego Flórez, questa volta nei panni di un Sir Edgardo di Ravenswood vocalmente disinvolto, ma forse un po’ carente nel volume. Il baritono Boris Pinkhasovich si è dimostrato sicuro nella parte di Lord Enrico Ashton, ma la vocalità più interessante è stata quella del basso Michele Pertusi, che ha interpretato magistralmente la controversa figura di Raimondo Bidebent, educatore e confidente di Lucia. Si sono dimostrati interpreti all’altezza del prestigioso palcoscenico anche il tenore Leonardo Cortellazzi (Lord Arturo Bucklaw), il mezzosoprano Valentina Pluzhnikova (Alisa, damigella di Lucia) e il tenore Giorgio Misseri (Normanno, capo degli Armigeri di Ravenswood).

Lunghi e meritati gli applausi per il direttore Riccardo Chailly, l’Orchestra e il Coro del Teatro alla Scala.

Lucia di Lammermoor, foto di Brescia e Amisano ©Teatro alla Scala

LUCIA DI LAMMERMOOR

Musica di GAETANO DONIZETTI

Nuova produzione Teatro alla Scala

Direttore | RICCARDO CHAILLY

Regia, scene e costumi | YANNIS KOKKOS

Personaggi e interpreti

Lucia | Lisette Oropesa

Edgard | Juan Diego Flórez

Enrico | Boris Pinkhasovich

Arturo | Leonardo Cortellazzi

Raimondo | Michele Pertusi (13, 16, 29 aprile, 2 e 5 maggio) – Carlo Lepore (20, 23, 26 aprile)