Capannori

La Bandabardò apre il Capannori Underground Festival

Tutto esaurito per la serata di apertura dell’edizione 2024 del Capannori Underground Festival con  Finaz, Nuto e Don Bachi della Bandabardò. “Una band che non ha certo bisogno di presentazioni – afferma Gianmarco Caselli, direttore artistico del Festival – e che negli anni ha fatto e fa ballare nelle piazze migliaia di giovani intrecciando voglia di stare insieme, di divertirsi, con valori e ideali per una società migliore.” La Bandabardò ha una storia che è quasi una fiaba: si è fatta le ossa macinando concerti su concerti, i componenti del gruppo sono quasi una famiglia che ha viaggiato insieme per anni sul furgone spostandosi da un palco all’altro ed è cresciuta e si è fatta notare proprio grazie ai suoi numerosi live prima ancora che sul mercato discografico. È il rapporto con i fan che,  alimentandosi concerto dopo concerto, ha decretato la solidità di un gruppo che con la piazza, con il pubblico, è stato fin dall’inizio legato in un sodalizio quasi immediato e spontaneo. Una band che ha proposto una musica nuova, gioiosa, fresca e viva. La Bandabardò non si è fermata nonostante la triste scomparsa di Erriquez, lo storico cantante del gruppo, una scomparsa improvvisa che ha sconvolto il panorama musicale italiano. La Bandabardò però ha proseguito grazie anche all’amico Cisco Bellotti, e noi l’abbiamo seguita in questa loro nuova storia come vi abbiamo raccontato anche l’estate scorsa nel nostro servizio.     Quello del Capannori Underground Festival evento imperdibile per tutti gli appassionati della band: durante l’incontro che si terrà al Polo Culturale Artemisia (Tassignano-Capannori) i tre componenti del gruppo presenteranno il libro “Se mi rilasso collasso” edito da Baldini e Castoldi. E per l’evento sarà presente, ad affiancare Gianmarco Caselli, direttore artistico del Festival, anche Antonio Aiazzi, lo storico tastierista dei Litfiba che l’anno scorso era presente come ospite insieme a Gianni Maroccolo.   Nel libro sono raccontati i trenta anni di storia della  band nata nel ’93, in anni gloriosi per la musica alternativa italiana. Così la raccontano gli stessi membri della Bandabardò: “Trent’anni di storia, la nostra, fatta di percorsi quasi mai semplici e spesso lontani dalle strade maestre, una storia che si intreccia con gli ultimi trent’anni di questo Paese meraviglioso e contraddittorio e che ci rammenta cosa sono state la musica, la politica, la vita in tour, la gavetta, la discografia e come tutte queste cose sono cambiate con noi, accanto a noi.”   L’ingresso è libero su prenotazione fino ad esaurimento posti scrivendo una mail a associazionevaga@gmail.com. Lo staff invita a prenotare e a mettersi in lista d’attesa nonostante l’evento sia già sold out. Il Capannori Underground Festival è organizzato da V.A.G.A. (Visioni Atipiche Giovani Artisti) con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e del Comune di Capannori in collaborazione con ARCI LUCCA E VERSILIA, Museo Athena, Artemisia, Sistema Museale Territoriale della Provincia di Lucca, Anffas, Il Restauro, Effeottica Lucca e la mediapartenrship di La Settima Base, Riserva Indie e Radio Sankara.

Spazio G43: la galleria alternativa di Prato, festeggia i suoi quattro anni con CRP Collettivo Rivoluzionario Protosonico

Lo SPAZIO G43, la più piccola galleria alternativa di Prato compie quattro anni e ha voluto festeggiarli sabato 3 febbraio con la musica dal vivo del gruppo industrial punk CRP Collettivo Rivoluzionario Protosonico che per la prima volta si è esibito con la nuova formazione.   Lo Spazio G43 è una galleria alternativa con una particolarità: nata durante il periodo pandemico, è piccolissima, misura solo 210 x 180 cm. La G43 è stata concepita da Enzo Correnti – noto artisticamente come Uomo Carta – in un disimpegno del proprio appartamento, ed è diventata in poco tempo un punto di riferimento per gli artisti alternativi.   Enzo Correnti è un artista performer, poeta visivo, mail artista, collagista, ideatore e curatore di “Esserci senza esserci” e molto altro ancora, e ha partecipato alle due ultime edizioni del Lucca Capannori Underground Festival.   Tornando allo Spazio G43, in questo “disimpegno” collocato tra le camere e il bagno, ci sono 5 porte e un frigo in disuso che diventano parte attiva della mini-galleria.   Può sembrare incredibile viste le sue piccole dimensioni, ma la galleria in questi anni è stata molto attiva: «Nei quattro anni di vita dello Spazio G43 − spiega Correnti − sono state ospitate quattro mostre personali, quattro collettive, letture di poesie, danza butoh, video-art, video performance, performance, ascolto di musica da vinili rari e musica dal vivo. Con questa mostra raccontiamo quattro anni di intenso lavoro di partecipazione, di sperimentazione, di incontri avvenuti allo Spazio G43: _guroga, artista venezuelana, ha realizzato tutte le locandine degli eventi esposte».   L’esibizione del CRP Collettivo Rivoluzionario Protosonico con la nuova formazione   Sorprese anche da parte dell’ospite d’onore, il gruppo industrial punk  di Capannori, CRP Collettivo Rivoluzionario Protosonico che ha aperto il live con un brano inedito e che si è esibito per la prima volta con la nuova formazione. Lo scorso dicembre, infatti, Chiara Venturini è stata annunciata sui social del CRP come nuova componente del gruppo: «Non vedevo l’ora di esibirmi come membro effettivo dei CRP, e averlo fatto per la prima volta in un contesto così particolare è stato ancor più siginficativo». «Lo Spazio G43 è una piccola grande realtà − affermano i CRP − capace di attrarre e coinvolgere numerosi artisti della scena culturale alternativa. Sono situazioni che ti aspetteresti di trovare a Berlino, e non in città italiane».     Spazio G43 polo di attrazione di artisti alternativi       Presenti al festeggiamento dei quattro anni della G43 numerosi artisti della scena culturale alternativa: Murat Onol che ha curato l’allestimento, Ina Ripari, Mattia Crisci e Lauraballa che operano a Prato, Ubaldo Molesti dell’area fiorentina e Maya Lopez Muro molto attiva nel mondo della mail art, Claudio Balducci fondatore e caporedattore di SCHEDA Metropolitana di Prato e infine l’esperto d’arte Contemporanea Piero Cantini che è stato anche l’allestitore delle mostre al Centro Pecci di Prato per una ventina di anni. Ha partecipato anche l’assessore alla cultura del Comune di Prato, Simone Mangani.