Bandabardò

La Bandabardò ha compiuto trenta anni e li porta benissimo

– di Gianmarco Caselli –

Gli anni passano per tutti, e i compleanni a cifra tonda vanno festeggiati. E questo è proprio quello che ha fatto la Bandabardò che quest’anno compie trent’anni e ha deciso di festeggiarli con un libro e sul palco. Il 29 luglio si sono esibiti in …Ma la notte sì!, manifestazione promossa dal Comune di Capannori e organizzata da Leg Live Emotion Group. 

La band è attiva dal 1993 ed ha festeggiato sì, ma con un velo di tristezza che aleggia su tutti per l’assenza di Erriquez, il carismatico cantante del gruppo scomparso nel 2021. Sul palco Finaz (chitarra e voce), Don Bachi (basso), Nuto (batteria) e Orla (chitarra) propongono un concerto spettacolo speciale, e questo si capisce già dal fatto che il pubblico, inizialmente, è ordinatamente seduto sulle sedie invece di essere a ballare sotto il palco.

C’è grande attesa per la serata: non c’è appunto Erriquez e non c’è neppure Cisco che negli anni 2022-23 aveva collaborato con la Bandabardò come cantante dopo la scomparsa di Erriquez. Non ci sono neppure Ramon (percussioni) né Pacio (tastiere). 

La prima parte della serata è incentrata sulla storia del gruppo e si ricollega quindi al libro uscito per il trentennale, Se mi rilasso collasso edito da Baldini+Castoldi. A turno i quattro componenti della band, fra un brano e l’altro, rievocano i momenti salienti della loro storia all’interno della Bandabardò, come è nata l’avventura e come è proseguita. Una prima parte, fra l’altro, con l’esecuzione di brani che il gruppo non presentava da anni sul palco come L’inquilina del quarto piano del 1994. 

Quando Orla racconta di come il futuro cantante della Bandabardò lo catturò con la sua capacità affabulatoria per dirgli cosa aveva in mente di fare e lo convinse a far parte della band, sembra di vedere Erriquez con la sua grande visionarietà e con la sua voglia di sognare. Un ritratto indimenticabile. 

Nuto, brillante alla batteria come sempre, ricorda, fra i tanti viaggi della band, quello in Chiapas. Don Bachi, che “gioca in casa” esibendosi nel comune in cui vive da ormai oltre venti anni e che è quello che più si scatena sul palco insieme a Finaz, sottolinea invece come all’interno del gruppo non ci siano mai state discussioni nel portare avanti tematiche sia politiche che ambientali. E a questo proposito il bassista ci tiene a ricordare come proprio il Comune di Capannori sia all’avanguardia nella gestione dei rifiuti grazie anche a Rossano Ercolini, coordinatore del Centro di Ricerca Rifiuti Zero che nel 2013 ha ricevuto il Goldman Environmental Prize, il maggior riconoscimento mondiale sui temi della sostenibilità e dell’ambientalismo. E da qui a suonare la grande canzone Lo sciopero del sole è un attimo.

Poi, in un crescendo emotivo e coinvolgente, il gruppo abbandona la parte dedicata alla storia della band per scatenarsi in ciò a cui i suoi fan sono più abituati, cioè un concerto trascinante e travolgente con i più grandi successi come Manifesto, Ubriaco canta amore, Beppeanna

Gran parte del pubblico in pochi minuti abbandona le proprie postazioni a sedere e si riversa sotto il palco a ballare dove si vedono persone di tutte le età: da quarantenni o più, alle nuove generazioni che non hanno vissuto il periodo in cui la Bandabardò è esplosa sotto i riflettori di tutta Italia.

Gli occhi sono puntati soprattutto su Finaz, perché è lui che canta. Non è Erriquez e non è Cisco, è ovvio che il confronto si faccia. E soprattutto è nella seconda parte del concerto che Finaz come cantante esplode e, anche se ricorda più un Daniele Silvestri che Erriquez, funziona benissimo, coinvolge ed entusiasma il pubblico.

Un concerto che in questo modo lascia i fan con la certezza che il gruppo è vivo, ha voglia di continuare e lascia ben sperare sul futuro della band: “Possono fare un nuovo disco di inediti con Finaz come cantante”, è questo che si sente passare da bocca in bocca alle persone che se ne vanno da un concerto che per tutti è stata una grande serata fra passato e, soprattutto, futuro della Bandabardò.

Piccola perla per la serata: a omaggiare il trentennale della Bandabardò, in mezzo al pubblico c’è anche un altro grandissimo protagonista della musica italiana, Ghigo Renzulli (Litfiba) che, finito il concerto, si concede ai tanti fan per selfie e autografi.