Il giovane Mel Brooks in un fumetto di Isabella Di Leo!
– di Gianmarco Caselli “Mel Brooks & Sid Caesar: È bello essere il re!”, il nuovo fumetto di Isabella Di Leo dedicato a Mel Brooks edito dalla casa editrice “Becco Giallo”, è stato presentato in anteprima a Lucca Comics & Games 2023. Un volume di ben 300 pagine in cui la Di Leo ritrae Mel Brooks che ripercorre la propria storia personale raccontandola a Gene Wilder durante le fasi finali di montaggio di “Frankenstein Jr”. Una storia che non può non appassionare e che si incrocia con quella di Sid Caesar, uno dei pionieri della televisione americana anni ’50 con i programmi “Your Show of Shows” e “Caesar’s Hour” che intrattenevano ogni sabato sera più di trenta milioni di americani davanti allo schermo. Fu proprio Caesar a scoprire Mel Brooks e fra i due scatterà qualcosa di più di un rapporto lavorativo. Ed è proprio nell’approfondimento della psicologia dei due personaggi che la Di Leo dà il meglio di sé scovando i demoni che agitavano i due showmen. Abbiamo intervistato la Di Leo a Lucca Comics & Games 2023. Il tuo precedente lavoro era su “Frankenstein Jr.” Questo è il tuo secondo libro su Mel Brooks: è una dipendenza? Lo è, ne sono appassionata da quando sono ragazzina. Adesso che sono ufficialmente diventata fumettista volevo fare un omaggio al mio più grande idolo. Quindi è una scelta tua. Assolutamente sì, l’ho proposta io. La prima idea su Frankenstein Jr l’ho proposta nel 2019 e questa quasi due anni fa. La casa editrice “Becco Giallo” è stata felicissima di accogliere entrambe le idee. Tu hai scritto solo la sceneggiatura o sei autrice anche del resto? Esattamente, sono autrice di tutto: soggetto, sceneggiatura, inchiostri e colore. Perché hai detto “adesso che sono ufficialmente diventata fumettista”? Perché ho cominciato a stampare nel 2019 con Triplo guaio, non sono più autrice solo con strisce sul web. In questo lavoro hai approfondito il Mel Brooks degli esordi. Chi era? In Italia Mel Brooks è più conosciuto da quando ha cominciato a fare Frankenstein Jr. Non è molto conosciuto il Brooks ventenne, che era un bravissimo sceneggiatore televisivo che ha collaborato con i più grandi comici del periodo come Jerry Lewis e Woody Allen. Immagino tu abbia dovuto sacrificare qualcosa: ti è dispiaciuto lasciare da parte qualcosa in particolare? Qualche gag che avrebbe reso ancora più umano Mel Brooks ma già il fumetto è di trecento pagine, dovevo assolutamente tagliare qualcosa che poi magari metterò sui social per i miei fan. Cosa hai invece privilegiato? I suoi demoni: ciò che ha vissuto come soldato in guerra, come questa esperienza lo abbia trasformato, come gli abbia procurato delle nevrosi. È la parte di lui che meno si conosce: lo si conosce come pagliaccio ma era importante far vedere come questo pagliaccio nasca anche da tali nevrosi. E tu hai scoperto qualcosa che non conoscevi di lui? Prima di cimentarmi in questa biografia ho comprato libri e interviste e ho scoperto proprio questo lato più nascosto, i traumi lasciati dalla guerra, gli attacchi paranoidi da cui era afflitto. Lo stile del disegno: resta il tuo tratto o c’è qualcosa che hai cambiato per narrare questa storia? Credo di avere avuto influenze con gli artisti che più copiavo da ragazzina come Toriyama di Dragon Ball, Bruce Timm di Batman, Don Rosa di Walt Disney. Nel mio stile c’è un pelo di loro tre. No, ho mantenuto il mio stile per raccontare questa storia.