capannori underground festival

Capannori Underground Festival 2025

Capannori Underground Festival 2025

DOMENICA 9 NOVEMBRE AD ARTEMISIA INIZIA IL ‘CAPANNORI UNDERGROUND FESTIVAL 2025 ‘ In programma la prima presentazione assoluta  di “That’s all folks”, l’ultimo album dei Not Moving   Al via Capannori Underground Festival 2025  organizzato da V.A.G.A. (Visioni Atipiche Giovani Artisti) con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e del Comune di Capannori con un altro cartellone ricco di nomi della scena alternativa italiana e due prime presentazioni assolute.  “Questo festival rappresenta una proposta culturale importante, perché ha al centro la diffusione della cultura underground, in particolare per quanto riguarda la musica, con la partecipazione sia di artisti di fama nazionale, sia di artisti locali – afferma l’assessora alla cultura, Claudia Berti -.  Proponendo linguaggi creativi originali ed alternativi rispetto alla cultura tradizionale particolarmente interessanti per i giovani,  ci dà la possibilità di ampliare l’offerta culturale proposta dalla nostra amministrazione alla cittadinanza”. Il Festival inizia domenica 9 novembre con la prima presentazione assoluta di “That’s all folks” (LaPop/La Tempesta Dischi), l’ultimo album dei Not Moving, una delle band più rappresentative della storia della musica underground italiana.  Si prosegue domenica  23 novembre con un pomeriggio dedicato agli artisti del territorio: saranno infatti presenti l’attore Marco Brinzi, l’attrice Elisa D’Agostino, il fumettista Bigo, e verrà proiettata l’edizione 2025 di Visioni Underground. Gli ultimi due appuntamenti sono in programma a gennaio 2026: sabato 17 gennaio sarà ospite del Festival  Davide Toffolo, cantante dei Tre Allegri Ragazzi Morti e fumettista, con la partecipazione di Marco Bachi, bassista della Bandabardò. L’ultimo appuntamento in programma sabato 31 gennaio  è con Andrea Chimenti, già cantante dei Moda, con la prima presentazione assoluta del suo libro “Senza fermata” (Ronzani editore) con la partecipazione di Michele Rossi, direttore del Gabinetto scientifico letterario Vieusseux di Firenze e Antonio Aiazzi, storico tastierista dei Litfiba. A Not Moving, Toffolo e Chimenti sarà conferito il Premio Capannori Underground Festival per la diffusione della cultura underground. Presente alle varie serate la costola musicale del Festival, la band CRP Collettivo Rivoluzionario Protosonico che ha composto la sigla di questa edizione. Anche quest’anno il Festival si avvale di un manifesto d’autore realizzato come sempre nelle ultime edizioni da Enrica Giannasi.  Tutti gli appuntamenti si terranno al polo culturale Artemisia di Tassignano alle ore 17.15. L’ingresso è gratuito su prenotazione fino ad esaurimento posti scrivendo una mail a  associazionevaga@gmail.com  Il Capannori Underground Festival vede la collaborazione di  ARCI Lucca e Versilia, Effeottica Lucca e la mediapartenrship di La Settima Base, Riserva Indie e Radio Sankara.    

Gianni Maroccolo, il Sonatore di Basso

– di Gianmarco Caselli   Cosa si può dire di Gianni Maroccolo? Di tutto di più. Una vita immersa nel libero fluire della musica, quella di Maroccolo, uno dei personaggi più influenti e rappresentativi della musica alternativa italiana. Difficile definire o inquadrare Maroccolo (chiamato dagli amici anche Marok) in un ambito definito, perché è una personalità che si rinnova continuamente, non è inchiodato a stilemi che possano caratterizzarlo una volta per tutte. Forse chi può riuscirci meglio è proprio lui, e lo fa in “Memorie di un Sonatore di basso” (edito da Libri Aparte), un libro in cui racconta se stesso, le esperienze che più lo hanno segnato artisticamente arricchite con riflessioni e considerazioni di chi sembra non avere mai fatto un vero pensiero organico per la costruzione del proprio futuro.     Maroccolo pare vivere un eterno presente con la meravigliosa arte di inventarsi ogni giorno, lasciarsi fluire nel ritmo di una vita quasi panica come un elemento naturale di questo mondo. In “Memorie di un Sonatore di basso” emerge proprio questa dimensione di Marok che sottolinea più volte come anche il suo approccio alla musica sia più naturale e artigianale rispetto a tanti altri musicisti che si affidano alla tecnologia: la sua è la ricerca di un suono vivo, vissuto, non asettico, che contempli la partecipazione emotiva nell’atto della registrazione in studio evitando che la tecnologia ingabbi la cretività. Già il titolo del libro suggerisce un approccio particolare di Marok: non un bassista, ma appunto un “sonatore di basso”.   In questo libro Gianni si racconta, racconta la sua avventura prima nei Litfiba, poi nei CCCP, nei CSI e nei PGR fino alle più recenti collaborazioni. E non mancano i contributi di alcuni dei musicisti che hanno lavorato o tuttora lavorano con lui, come – per citarne alcuni – il fedele Antonio Aiazzi (storico tastierista dei Litfiba), Claudio Rocchi, Giovanni Lindo Ferretti, Giorgio Canali. Il libro ha preso anche forma di performance: “Il sonatore di basso” è un concerto con Gianni Maroccolo e Andrea Chimenti (chitarra e voce) cui noi abbiamo assistito a Santo Stefano di Magra il 5 luglio scorso nell’ambito di “Parole liberate”. Presente anche Mur Rouge che, oltre ad affiancare sul palco Chimenti e Maroccolo, ha trascritto più di cento linee di basso di Maroccolo raccolte in “Il sonatore di basso”, sempre per Libri Aparte.   Un concerto durante il quale non solo sono state eseguite musiche che hanno ripercorso la carriera artistica di Marok, ma durante il quale lo stesso “sonatore di basso” ha raccontato aneddoti e pensieri che si possono trovare anche nel libro. Dalla lettura emerge una carriera straordinaria e intensa e che talvolta  sembra quasi non essere del tutto presente nella sua importanza neppure a Maroccolo stesso che, non solo come musicista, ma anche come produttore di tantissimi gruppi, è un protagonista più che fondamentale per la musica alternativa italiana. Maroccolo è come il vento: passa, sconquassa con tranquillità ciò che incontra grazie alla propria musica e sembra non accorgersene, senza voltarsi a osservare ciò che ha lasciato dietro di sé.   14/07/2025

La Bandabardò apre il Capannori Underground Festival

Tutto esaurito per la serata di apertura dell’edizione 2024 del Capannori Underground Festival con  Finaz, Nuto e Don Bachi della Bandabardò. “Una band che non ha certo bisogno di presentazioni – afferma Gianmarco Caselli, direttore artistico del Festival – e che negli anni ha fatto e fa ballare nelle piazze migliaia di giovani intrecciando voglia di stare insieme, di divertirsi, con valori e ideali per una società migliore.” La Bandabardò ha una storia che è quasi una fiaba: si è fatta le ossa macinando concerti su concerti, i componenti del gruppo sono quasi una famiglia che ha viaggiato insieme per anni sul furgone spostandosi da un palco all’altro ed è cresciuta e si è fatta notare proprio grazie ai suoi numerosi live prima ancora che sul mercato discografico. È il rapporto con i fan che,  alimentandosi concerto dopo concerto, ha decretato la solidità di un gruppo che con la piazza, con il pubblico, è stato fin dall’inizio legato in un sodalizio quasi immediato e spontaneo. Una band che ha proposto una musica nuova, gioiosa, fresca e viva. La Bandabardò non si è fermata nonostante la triste scomparsa di Erriquez, lo storico cantante del gruppo, una scomparsa improvvisa che ha sconvolto il panorama musicale italiano. La Bandabardò però ha proseguito grazie anche all’amico Cisco Bellotti, e noi l’abbiamo seguita in questa loro nuova storia come vi abbiamo raccontato anche l’estate scorsa nel nostro servizio.     Quello del Capannori Underground Festival evento imperdibile per tutti gli appassionati della band: durante l’incontro che si terrà al Polo Culturale Artemisia (Tassignano-Capannori) i tre componenti del gruppo presenteranno il libro “Se mi rilasso collasso” edito da Baldini e Castoldi. E per l’evento sarà presente, ad affiancare Gianmarco Caselli, direttore artistico del Festival, anche Antonio Aiazzi, lo storico tastierista dei Litfiba che l’anno scorso era presente come ospite insieme a Gianni Maroccolo.   Nel libro sono raccontati i trenta anni di storia della  band nata nel ’93, in anni gloriosi per la musica alternativa italiana. Così la raccontano gli stessi membri della Bandabardò: “Trent’anni di storia, la nostra, fatta di percorsi quasi mai semplici e spesso lontani dalle strade maestre, una storia che si intreccia con gli ultimi trent’anni di questo Paese meraviglioso e contraddittorio e che ci rammenta cosa sono state la musica, la politica, la vita in tour, la gavetta, la discografia e come tutte queste cose sono cambiate con noi, accanto a noi.”   L’ingresso è libero su prenotazione fino ad esaurimento posti scrivendo una mail a associazionevaga@gmail.com. Lo staff invita a prenotare e a mettersi in lista d’attesa nonostante l’evento sia già sold out. Il Capannori Underground Festival è organizzato da V.A.G.A. (Visioni Atipiche Giovani Artisti) con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e del Comune di Capannori in collaborazione con ARCI LUCCA E VERSILIA, Museo Athena, Artemisia, Sistema Museale Territoriale della Provincia di Lucca, Anffas, Il Restauro, Effeottica Lucca e la mediapartenrship di La Settima Base, Riserva Indie e Radio Sankara.